I Sassi di Matera
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Torna a: Siti Unesco in Italia Coordinate dei Sassi di Matera: http://www.latitudine.info/?name=Sassi+di+Matera Sassi e chiese rupestri di Matera
Partiamo dalla prima domanda, i Sassi di Matera sono la testimonianza di un antichissimo insediamento rupestre risalente al Paleolitico. Si tratta di un agglomerato urbano assolutamente unico nel suo genere, interamente scavato nella roccia, che ha una peculiarità: è riuscito a conservarsi nel tempo assolutamente intatto. Proprio questa sua prerogativa e per l’essere il risultato del lavoro e della vita di una civiltà vissuta in armonia con la natura, nel rispetto del territorio, della flora e della fauna, i sassi e il parco delle chiese rupestri rappresentano un patrimonio mondiale da custodire e conservare affinché tutti possano goderne e conoscerne il passato, per alcuni versi non troppo remoto. Matera, dunque, custodisce nella sua parte più antica secoli e secoli di storia. Grazie al paziente e costante lavoro di scavatura del "tufo" – una roccia calcarenitica tipica del territorio della Murgia lucana e pugliese – l’uomo è stato capace di creare una vera e propria città adagiata nella gravina. Per capire l’eccezionalità dell’impresa architettonica occorre spiegare cos’è una Gravina: si tratta di una depressione, simile al Gran Canyon, che può raggiungere una profondità di più di 100 metri, caratterizzata da pareti molto inclinate che possono distare tra loro da poche decine di metri a più di duecento. La sua origine è riconducibile alle acque meteoriche che hanno scavato, per secoli e secoli, la roccia calcarea. Dunque, anche la posizione geografica dei Sassi contribuisce a rendere questo sito archeologico un patrimonio dell’umanità, proprio per la sua unicità.
Tra le centinaia di chiese rupestri dislocate in tutta la provincia materana, non si può non citare quella dedicata alla "Madonna delle Virtù", una chiesa originaria del X secolo e d’impronta benedettina che custodisce affreschi di epoca bizantina e ospita, oggi, mostre di scultura. Anche la Chiesa di Santa Barbara viene realizzata nello stesso periodo, precisamente tra il X e l’XI secolo d.C., ma, a differenza della precedente, vanta un’iconostasi - nelle chiese di rito greco, era un tramezzo divisorio tra il presbiterio e le navate, di muro pieno e con tre porte - intatta a testimonianza delle sue origini greco-bizantine. Tra le decorazioni al suo interno, risaltano per la minuzia dei dettagli due affreschi, quello de "la Vergine in trono col Bambino", detta anche "Madonna del fico", e quello di "Santa Barbara". Su di una rupe spicca, invece, la Chiesa di "Santa Maria de Idris", dedicata appunto alla Madonna Odigitria – dal greco "odigos" che significa "guida", dunque " Colei che indica la via". Gli affreschi presenti nella chiesa risultano essere relativamente recenti, risalgono infatti al XVIII secolo; ma essa è nota per una particolarità: è collegata internamente alla "Cripta di San Giovanni", la quale ospita al suo interno l’antico affresco del "Cristo Pantocratore", ovvero il "Cristo Benedicente", di chiara ispirazione bizantina e risalente al XII secolo. Assolutamente da non perdere una visita alla "Cripta del Peccato originale" che per la sua bellezza è chiamata "La Cappella Sistina" della pittura parietale rupestre. La cripta, detta anche "Grotta dei Cento Santi" è ricchissima di affreschi risalenti al IX secolo d. C. Alla minuzia iconografica delle chiese rupestri si contrappone la semplicità delle abitazioni inizialmente composte da grotte scavate nel tufo, poi, a poco a poco, trasformate in "lamioni", ovvero dei grandi stanzoni coperti da una volta a botte, costruiti riutilizzando i materiali di risulta dello scavo. Per orientarsi all’interno dell’insediamento lucano occorre ricordare che i Sassi si dividono principalmente in due rioni che si sviluppano intorno ad una cittadella fortificata. Il rione Sasso Barisano è collocato in direzione della città di Bari, in Puglia, e per questo si pensa che il suo nome derivi dalla posizione geografica; la stessa ipotesi è stata fatta in merito all’origine del nome dell’altro rione, quello del Sasso Caveoso, orientato verso il paese di Montescaglioso (Mons Caveosus). Entrambe rappresentano solo due delle tante ipotesi fatte sull’origine di questi toponimi.
Al centro dei due rioni vi è la Civita, roccaforte della città che custodisce al suo interno i resti delle torri della cinta muraria, come la Torre
Metellana - orientata verso il Sasso Barisano -, e la Torre Quadrata - orientata verso il Sasso Caveoso -, e il Duomo con pianta a croce latina, costruito
nel XIII secolo in stile romanico-pugliese – detto stile mescolava elementi lombardi, toscani e orientali dando origine ad un’architettura originale. La
facciata della chiesa si caratterizza per il grande rosone a sedici raggi e per la rappresentazione dell’Arcangelo Michele. All’interno, il duomo ospita un
affresco bizantino del XIII secolo attribuito a Rinaldo di Taranto e intitolato
" A vederli da lontano, all’imbrunire, i Sassi e le Chiese rupestri formano un vero e proprio presepio e conferiscono alla città di Matera un’aria magica e sospesa nel tempo. Per la sua particolarità e unicità, questo luogo è uno scenario molto amato nel mondo cinematografico; qui sono stati girati numerosi film sia italiani, tra cui "Il Vangelo secondo Matteo" di Pier Paolo Pasolini, che stranieri come "La Passione" dell’attore-regista americano Mel Gibson. Ma non solo!! I Sassi, con le loro cappelle, le viuzze e i vicoletti, rappresentano un luogo estremamente suggestivo dove celebrare e festeggiare matrimoni per vivere un evento davvero indimenticabile. Sono sempre più numerose le coppie, soprattutto straniere, che scelgono questo scenario per le loro nozze. È facile ora comprendere il perché Matera sia stata inserita tra i Patrimoni dell’Unesco. Questo territorio custodisce la storia di un crogiuolo di popoli, è ricco di cultura, custodisce una bellezza che resiste all’inesorabile scorrere del tempo e che dal Paleolitico continua a risplendere, anche nel terzo millennio. Rifacendosi alla definizione dell’Unesco, si può concludere che questo è un luogo magico, un eccezionale esempio d'insediamento trogloditico nell’Italia meridionale che testimonia, in maniera tangibile, che è possibile ed auspicabile vivere in armonia con l’ecosistema, rispettando di tutti gli esseri viventi.
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